Numero di messaggi : 6 Età : 42 Località : SAN CATALDO Data d'iscrizione : 09.01.08
Titolo: Re: San Cataldo 1607-2007 400 anni di storia 2008-01-30, 23:24
Da parte di mio nonno é PALAZZIUTI,da Palazzolo in provincia di PA. Da parte di mia nonna SIDDARI; Perchè mio sbinnonno affittava la domenica alla madrice di SAN CATALDO le sedie........... I miei complimenti a chi è stato promotore di questa iniziativa
P.S........A Ora l'ho capito perchè 6 cosi bello Paolino
Foddri Libero MODERATOR
Numero di messaggi : 1504 Località : San Cataldo Data d'iscrizione : 28.12.07
Titolo: Convegno sulla battaglia del 1820...... 2008-04-20, 12:28
Spettacolare ed interessante convegno ieri alla Fascianella di San Cataldo sui moti rivoluzionari del 1820 e sulla battaglia tra Sancataldesi e nisseni.......interessante sapere che decine e decine di comuni aderirono al progetto San Cataldo, che voleva la sicilia indipendente con la propria costituzione e che si unirono nella famosa marcia su Caltanissetta sede dell'intendenza borbonica........esaltatissimo lo storico Giarrizzo nell'esporre e nello spaziare circa gli avvenimenti storici che caratterizzarono la vita italiana di quel periodo, emozionanti poi gl'interventi dell'avvocato Pignatone e del prof. Mammano, che sprizzavano Sancataldesità da tutti i pori, con detti e racconti che si tramandano di padre in figlio..... Ho notato in loro il vero spirito Ultras, le loro parole venivano catapultate fuori senza remore alcuna, spinte da un fortissimo sentimento e senso di appartenenza......L'Avvocato Pignatone, dall'alto della sua età e con la saggezza testimoniata dai capelli bianchi, attirava l'attenzione senza neanche parlare, si comincia ad agitare nelle ultime fila, il battito del suo cuore assorda l'aula gremita, alza un dito, poi scatta in piedi e chiede di parlare......conquista il palco e come un condottiero racconta come fosse accaduto ieri, fatti e misfatti di quasi 200 anni fa.......agli appassionati di storia Sancataldese consiglio di leggere la sua tesi di laurea su San Cataldo......,ma un altro cavallo di razza scalpita nelle ultime fila, e' il prof. Mammano da sempre appassionato di storia e costumi Sancataldesi, in molti lo ricorderanno a rappresentare Ponzio Pilato sulla biga negli anni 80, chiede la parola per un brevissimo intervento, giusto 2 battute.......anche il piu' ingenuo degli ingenui avrebbe capito che se gli avessero dato la parola non si sarebbe fermato piu'.....gli danno la parola !!! Lui comincia a scorrere come un fiume in piena che oltrepassa gli argini e straripa a destra e sinistra, esce la sua carpetta con le lettere scritte da Salvatore Galletti ai tempi dei moti rivoluzionari e del suo "esilio" a Malta........non si ferma piu' "Curri Micheli ca veni Catallu" "pazzi si!! ma per eccesso d'ingegno" "perche' 22".....racconta dei Sancataldesi che andarono a mettere la bandiera della rivoluzione sotto il palazzo del Gallego a Caltanissetta presidiato dall'esercito borbonico.....il commento piu' comune dei combattenti degli altri comuni era "ma voi siete pazzi"........Il movimento Ultras Sancataldese nasce allora, in quel momento, in quel lontano, ma allo stesso tempo vicino 1820 !!!
Totò22 MODERATOR
Numero di messaggi : 4281 Località : San Cataldo Data d'iscrizione : 29.12.07
Titolo: Re: San Cataldo 1607-2007 400 anni di storia 2008-08-06, 15:04
Totò22 MODERATOR
Numero di messaggi : 4281 Località : San Cataldo Data d'iscrizione : 29.12.07
Titolo: Re: San Cataldo 1607-2007 400 anni di storia 2008-08-06, 19:56
Ho preso questo articolo di giornale da "La Sicilia" del 03 Agosto 2008. Mi è sembrato abbastanza interessante anche se in alcuni particolari ci sono versioni diverse. Siete invitati ad aggiungere qualcos'altro (foto, articoli di giornale, trafiletti estratti da libri) per poter conoscere noi stessi qualcosa in più sulla nostra Storia e farla conoscere a chi non la sà. Buone ferie a tutti!
Foddri Libero MODERATOR
Numero di messaggi : 1504 Località : San Cataldo Data d'iscrizione : 28.12.07
Titolo: L'entrata degl americani a S.Cataldo e la delinquenza locale 2008-10-21, 19:57
-------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- San Cataldo nella seconda guerra mondiale e la delinquenza localeSan Cataldo Lo sbarco degli americani in Sicilia avvenne nella notte fra il nove e dieci luglio del 1943 nella localita "Torre di Gaffe" tra Gela e Licata. Le navi furono avvistate verso le due e quaranta circa, a 10 km dalla costa e subito le batterie costiere italo–tedesche aprirono il fuoco. La nostra città era presidiata da tre accampamenti tedeschi, dislocati in vari punti della città ed i soldati tedeschi erano molto preoccupati dalla scarsa opposizione agli aerei americani, come lo erano i soldati italiani che fuggendo verso Messina, transitarono per San Cataldo. I soldati italiani lungo la costa dello sbarco erano un migliaio. Essi rispondevano al fuoco con delle mitragliatrici che non erano per niente adeguate a contrastare il bombardamento e il mitragliamento degli aerei americani. Un anziano ospite della Casa di Ospitalità mi ricordava di un bombardamento su un'autocolonna di soldati italiani lungo la strada nazionale che da San Cataldo porta a Serradifalco, all'altezza di contrada Decano, che venne bombardata e mitragliata dagli aerei americani. L'autocolonna era costituita da otto camion che saltarono in aria poco dopo che i soldati italiani scendessero sparpagliandosi e nascondendosi. Tra il 10 e l'11 luglio, gli alleati, guidati dal Gen. americano Smith e dal Gen. britannico Montgomery riuscirono a fare sbarcare nella costa siciliana 80.000 uomini, 7000 veicoli e 3000 carri armati e anche diversi asini che, come indicazione dei soldati siculoamericani, erano importanti per percorrere le trazzere dell'isola. Dopo avere neutralizzate le difese costiere, gli alleati si diressero verso l'entroterra agrigentino e nisseno. I bombardamenti aerei a Caltanissetta erano avvenuti nel pomeriggio del 9 e dell' 11 luglio, con morti e feriti, mentre la 45° Divisione americana entra, il 18 luglio del 1943, a San Cataldo verso le ore 10.30. In ogni camionetta, c'erano quattro o cinque soldati, armati e con 1'elmetto in testa. Essi sorridevano, salutavano con la mano dicendo in un siculo americano: "hallo! paisani, noi portare libertà" distribuendo pacchetti di sigarette e pezzi di cioccolata. La gente applaudiva e gridava: "viva 1'americani, viva 1'americani, viva la paci, viva la libertà ". Le camionette stettero alcuni minuti e poi andarono via, verso Caltanissetta. La folla sembrava come impazzita e gridava: "finì la guerra, finì la guerra, iamu a scassari i putii" e si avviò per andare a scassinare diversi negozi portando via scatolette, olio, conserva di pomodori, formaggi, mortadelle, sarde salate e tutto quello che trovava, suppellettili comprese. Dopo una calma apparente, ma con la gente attanagliata dai morsi della fame, e saputo che i capannoni militari vicino la stazione ferroviaria di San Cataldo erano stati abbandonati dai soldati, andarono a scassinarli e nel giro di qualche ora la gente brulicava nei capannoni come un nido di formiche. Si vedeva gente con asini, muli, cavalli, carriole, carretti, qualche carro trainato dai buoi, altri avevano incrociato delle tavole in maniera da fare una specie di slitta che veniva trainata da un animale, (stravula) altri ancora facevano dei fagotti con tende e lenzuola e portavano gli oggetti che avevano preso sulle spalle. Nei capannoni c'era di tutto: scarpe, coperte, maglie, calze, passamontagna, confezioni di razioni alimentari, fucili, pistole, cassette di munizioni, tonno, carne in scatola, chiodi, attrezzi vari e tutto quello che poteva servire ad un esercito. Questo saccheggio generale durò alcuni giorni, poi gli americani misero davanti ai capannoni delle guardie e nessuno si avvicinò. Ufficialmente le vittime civili in provincia di Caltanissetta furono complessivamente 751 di cui 350 a Caltanissetta, 136 a Gela, 92 a Niscemi, 51 a Mazzarino, 19 a Santa Caterina, 16 a San Cataldo, 13 a Sommatino, 12 a Delia, 10 a Resuttano, 9 a Butera, 6 a Serradifalco, 4 a Milena, 3 a Campofranco, Villalba e Vallelunga, 2 a Montedoro Sutera e Acquaviva.
I mesi che seguirono, a San Cataldo, dopo I'entrata degli americani, furono particolarmente difficili, perche accanto al contrabbando si sviluppò la delinquenza e con essa i soprusi, i latrocini e gli omicidi. Non c'era un'autorità capace di fare rispettare la legge. Prima che facesse buio era conveniente andare a casa perche si correva il rischio di essere derubati o accoltellati da chi si metteva "o passu" cioè si appostavano in punti strategici per rapinare i passanti. Difatti molte persone prese dalla paura o perchè avevano intenzione di commettere atti criminosi camminavano armate di pistole, coltelli o altre armi. I cittadini benestanti avevano paura di essere sequestrati. Al mattino, spesso, correva in giro la notizia di qualcuno ammazzato. Molti delinquenti si davano alla latitanza e facevano rapine. Alcuni morivano perchè litigavano e si sparavano tra di loro, altri in seguito a conflitto a fuoco con le forze dell'ordine. La delinquenza sancataldese si organizzò in bande e le più importanti furono la banda Mangione e la banda Cavatone, al secolo Iannello. Queste bande, disturbavano non soltanto la popolazione e le autorità che, lentamente cercavano di ripristinare l'ordine, ma la stessa mafia che cercava invece di affermare nella zona la propria autorità, e anche a chi si apprestava a governare. I1 bandito Mangione, si uccise in casa della sua amante nel quartiere di Santa Fara, quando si accorse che stava per essere catturato dai carabinieri. Il bandito Cavatone era riuscito a scappare due volte dal carcere di Malaspina ed aveva anche sequestrato l'Avv. Arcangelo Cammarata, che allora, era la massima autorità della provincia di Caltanissetta e una delle autorità più mportanti della Sicilia. Cavatone e i suoi complici vennero trovati morti in un vallone. I corpi vennero portati in paese su un carretto, scoperti e fatti vedere alla cittadinanza affinché servisse come monito.
Testimonianze rese da alcuni ospiti della Casa di Ospitalità per anziani di San Cataldo. Alcuni passi sono estrapolati dall'ottimo libro di Ernesto Riggi "Tempi difficili" .
GIGGI MACELLO PICCIOTTO
Numero di messaggi : 140 Età : 55 Località : SAN CATALDO Data d'iscrizione : 25.02.09
Titolo: Re: San Cataldo 1607-2007 400 anni di storia 2009-04-07, 18:52
Preghiera a San Cataldo:
San Catallu viscuvu Voi cà siti lu protetturi pregati lu Signuri ppì nuandi peccatura c è stato e ci sarà San Catallu cià aiuterà
San Catallu viscuvu purtati la bannera diciti la preghiera ppì tutta la città.
Totò22 MODERATOR
Numero di messaggi : 4281 Località : San Cataldo Data d'iscrizione : 29.12.07
Titolo: Re: San Cataldo 1607-2007 400 anni di storia 2009-12-17, 16:37
Canzuni antiche campagnole siciliane. Musica! Musica popolare. Marranzani e stornelli sancataldesi.
Totò22 MODERATOR
Numero di messaggi : 4281 Località : San Cataldo Data d'iscrizione : 29.12.07
Titolo: Re: San Cataldo 1607-2007 400 anni di storia 2014-03-28, 12:16
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Titolo: Re: San Cataldo 1607-2007 400 anni di storia