Qui Favara, parla il capitano Beppe Bennardo03/04/2010
90011.it - Qui Favara, parla il capitano Beppe Bennardo In esclusiva pubblichiamo la nostra chiacchierata con uno dei calciatori per antonomasia più rappresentativi del torneo di Eccellenza: il capitano del Favara Peppe Bennardo, migliore giocatore dello scorso torneo e attuale capocannoniere del girone A con 18 reti.
90011.it – Dove sei nato?
BENNARDO - Sono nato ad Agrigento
90011.it - Cominciamo bene! Non sei favarese doc?
BENNARDO - Non c’era l’ospedale a Favara. Sono del 1981.
90011.it – Che cosa si prova ad essere considerato il migliore giocatore del campionato?
BENNARDO - E’ una bella cosa, essere premiati come per lo scorso torneo è una cosa importante che ti porti nella vita e lo tieni come un ricordo bellissimo.
90011.it - Cosa ti spinge a giocare a calcio? Soldi?
BENNARDO - No, mi lega una cosa da piccolino, quando ero fuori, a Perugia e a Brescia, posti dove ho sempre giocato sebbene fossi stato tentato di smettere. Un giorno un mio allenatore mi ha convinto a riprendere, e sono stato contento di averlo fatto, perché il calcio è bello anche perché esiste lo spogliatoio dove si creano tante amicizie che ti restano. Una passione vera che mi fa andare avanti.
90011.it - La stessa che tu metti anche negli allenamenti, dove sembri essere sempre da stimolo a tutti.
BENNARDO - Sì, io mi alleno sempre seriamente e quando non posso farlo avverto sempre la società, perché per me è fondamentale allenarsi bene e comportarsi in un certo modo.
90011.it - Ti possiamo definire una persona sincera, schietta e quindi per questo sei uno che da fastidio?
BENNARDO - Sì, molte volte il mio carattere così schietto da fastidio a qualcuno perché quando dico le cose ne parlo sempre in faccia, non dico mai le cose da dietro e magari a qualcuno non piace. Però penso che per creare un bel gruppo è necessario parlarsi sempre in faccia sinceramente.
90011.it - Che cosa rappresenta per te il Favara calcio? Si dice che nei sei l’uomo simbolo.
BENNARDO - Il Favara calcio rappresenta una storia iniziata quattro anni fa, quando questa squadra era in prima categoria. Avevo smesso di giocare a S.Cataldo, dove le cose non andavano bene, e sono tornato qui. Ho iniziato a lavorare e portare avanti la mia attività e ho conosciuto questa società. Abbiamo fatto un progetto con l’onorevole Bosco: portare in 3 anni la squadra in Eccellenza e ci siamo riusciti. E ora questo sogno continua sempre ad andare avanti perché ci stiamo divertendo.
90011.it - Il fatto che sia agrigentino mi fa pensare che se qualcuno l´anno prossimo ti chiamasse nella tua città, potresti anche decidere di trasferirti.
BENNARDO - Io sono nato ad Agrigento e giocare lì a me farebbe piacere perché è sempre una piazza importante, però ricordiamoci che sono sempre un favarese doc. I miei genitori e le mie origini sono a Favara!
90011.it - Questo campionato come lo hai visto? Lo ritieni mediocre, come sosteniamo noi, o pensi sia stato molto equilibrato? La vittoria del Licata in coppa contro l’Acireale ha fatto pensare a una solo presunta supremazia del girone B...
BENNARDO - Dicono tutti che questo campionato è scarso, io penso non sia vero; è molto equilibrato, basta vedere che alla penultima giornata ancora non sappiamo nulla circa la vittoria finale e soprattutto circa la retrocessione. Mi farebbe molto piacere si salvasse il Licata perché è una squadra agrigentina, così come mi farebbe piacere vincesse il campionato una squadra agrigentina. E’ un campionato equilibrato perché il Favara è andato a vincere a Marsala e poi a perdere in casa dell’Arenella, è bellissimo. Io non credo ai favoritismi, le partite si giocano nei 90 minuti chi va in campo ha la voglia per vincere poi le vince.
90011.it - Sei arrabbiato per il fatto che a Favara, che a dicembre era in testa, è sfumato questo sogno? Come te lo spieghi? A chi dai la responsabilità del crollo?
BENNARDO - La responsabilità di questa discesa è un po’ colpa di tutti, della società, dell’allenatore e di noi giocatori. Perché non si può dare la colpa solo ad un fattore.
90011.it - Cosa non ha funzionato all’interno? La vittoria con la Gattopardo è stato il momento più alto, ma anche l’inizio della discesa.
BENNARDO - Anche riguardo l’allenatore, il problema non era l´arrivo all´ultimo momento. I problemi iniziano dalla società, poi l’allenatore e infine noi giocatori. Un problema che partiva dall’inizio, dalla società, dove non si sapeva cosa fare. Ora hanno cacciato via l’allenatore, ma nelle ultime quattro giornate non serve a niente. Non si potrà dire che Catalano è bravo a vincere le ultime due partite e Falsone scarso. Non vale niente. Ma noi ci siamo ricompattati, la società si è chiarita e stiamo andando avanti tranquillamente.
90011.it - Con quale obiettivo? Questo playoff vi interessa o lo fate per dovere?
BENNARDO - Ci interessano le ultime due sfide del campionato. Dove arriviamo vedremo speriamo nella migliore posizione possibile. Ancora non sappiamo niente, prima dovremo parlarne con la società e poi vedremo. Per me ora è meglio fare prima i sei punti, poi si discuterà.
90011.it – Quindi nello spogliatoio non parlate di sogno della serie D, non avete la convinzione di riprendervi quello che sembrava vostro?
BENNARDO - Mhmm... Non è che non ne parliamo, è che viviamo alla giornata, perché il campionato è equilibrato, tutto può ancora succedere. Se l’Akragas fa risultato a Marsala, tutto può accadere e noi possiamo dire la nostra fino alla fine, perfino per vincere il campionato. Ci sono tanti discorsi, è tutto ancora in bilico.
90011.it - Qual è la tua qualità migliore in campo?
BENNARDO - Io cerco di unire tutte le cose che dovrebbe avere un attaccante. A me piace giocare a calcio, cerco di mettere tutte le mie caratteristiche al servizio della squadra, mentre a livello umano sono sempre disponibile con tutti e parlo sempre francamente con chiunque, sia il presidente o il mister o un compagno. E´ per questo che i compagni mi vogliono bene e mi stimano molto.
90011.it – Un difetto calcistico può essere il colpo di testa?
BENNARDO - Dopo un grave infortunio all’occhio mi tiro un po´ indietro quando salto di testa. Mi viene quasi naturale, perché quando giocavo a Caltanissetta in uno scontro in allenamento mi sono fratturato lo zigomo.
90011.it – Il gol più bello fatto quest’anno?
BENNARDO - Quello dello scorso anno me lo ricordo bene, è stato a Custonaci contro l’Agroericino. Quest’anno forse quello con il Licata in casa, di esterno.
90011.it - Un giocatore che stimi veramente e che hai pensato lo vorrei come compagno?
BENNARDO - Sicuramente Gero Iannello. E’ un peccato che sia andato via perché, oltre ad essere forte, è un bravo ragazzo. Ma nella vita si fanno delle scelte.
90011.it - Possiamo fare un appello per farlo ritornare?
BENNARDO - Troverà sempre le porte aperte come nel primo giorno in cui è arrivato. E potrà giocarsi il rush finale con noi.
90011.it – Ritieni che obiettivamente il Marsala possa eventualmente andare in serie D meritatamente? È davvero la squadra più forte?
BENNARDO – Penso che se l’Akragas fosse rimasta quella dell’inizio non ce ne sarebbe stata per nessuno. Era davvero troppo forte! Poi c’eravamo noi, una gran bella squadra... quando siamo stati al completo eravamo forti davvero, contati ma buoni. Poi il Marsala, sicuramente. Noi, però, dobbiamo mangiarci le mani... gli undici che andavamo in campo giocavamo davvero bene, esprimendo un gran calcio, grazie al mister che faceva un gran bel lavoro. A me piace molto lo stile di Falsone e i risultati gli davano ragione, eccome! Il Marsala, invece, è stato una squadra abile a sfruttare le sfortune altrui.
90011.it - Qual è il difensore che ti da più fastidio? E il giocatore più forte del campionato?
BENNARDO - Il difensore sicuramente Gero Iannello, tant´è vero che negli allenamenti facevo in modo di giocare sempre insieme per non essere marcato da lui... (ride) ... eravamo insieme in attacco. Poi Fallea, nonostante i suoi tanti problemi. Avevamo i due centrali più forti della categoria... Per quanto riguarda il giocatore più forte in assoluto di questo campionato, è sicuramente Renzo Parisi. Ma mi piace molto anche Ciscardi.
90011.it - Come vedi Rosario Lombardo?
BENNARDO - E´ un buon giocatore ma ha bisogno ancora di crescere , anche mentalmente. Noi lo aiutiamo. Anch´io ero così da giovane, poi sono cambiato. Lui è forte ma deve disciplinarsi.
90011.it - Come attaccanti, Vabres e Tandurella?
BENNARDO - Io rispetto tutti i giocatori, anche quando non so come si chiamano. Ovviamente rispetto Vabres che ha fatto un casino di gol, stessa discorso anche per Tandurella e Rocco Caci, altro giocatore molto buono. Stanno facendo tutti benissimo.
90011.it - Molti calciatori ammettono che si gioca al calcio per soldi. A tuo parere, quello del pallone è ancora un mondo genuino o è compromesso?
BENNARDO - C´è chi gioca con il cuore o lo fa per passare il tempo, e questo è un bene, ma poi ci sono tanti calciatori che devono sfamare la famiglia. Ricordo che dicei anni fa c’erano giocatori come Farruggia che la domenica, quando si entrava in campo, iniziavano una guerra autentica. Era gente che viveva grazie al calcio. Nessuno si poteva permettere di sbagliare, nessuno si poteva permettere di rispondere.
90011.it - Tu forse hai preso un po da loro?
BENNARDO - Sì, io sono cresciuto con la loro disciplina e la loro serietà, mi è rimasto impresso l´atteggiamento di quando abbiamo vinto il campionato qui, nel ProFavara. Per noi era sempre una guerra, bisognava portare rispetto ai grandi e non poteva far tardi la sera. Io la sera stavo sempre a casa, non uscivo perché portavo rispetto ai compagni che facevano sacrifici, mentre io fortunatamente avevo mio papà che portava i soldi a casa, ero un privilegiato.
90011.it - Qual è il sogno nel cassetto di Peppe.
BENNARDO - Mah, quello di giocare in serie A, ma è un sogno.
90011.it - Non ti accontenteresti di giocare in C2, come ha promesso il tuo presidente?
BENNARDO - Vedremo, c´è da vedere prima il livello economico... (ride) … per me è importante giocare qua perché riesco a conciliare il calcio con il lavoro, e questo è fondamentale.
90011.it - Un messaggio di Pasqua del capitano?
BENNARDO - Sicuramente l´augurio di un serena Pasqua a tutti. E’ la festa della pace.
90011.it - Faccio io invece un rimprovero alla società: ma è possibile che, nella città dell’agnello pasquale, la società non abbia offerto nulla a nessuno?
BENNARDO - Ma a Favara non si usano queste cose... (ride)... siamo più concreti.
Gianluigi Carlino
Fonte: http://www.90011.it