"Mazzola day" a San Cataldo
Alla presenza di Claudio Sala e dei «Picciotti del toro», arrivati da varie località siciliane, scoperta una targa commemorativa
Il filo dei ricordi granata riavvolto da un protagonista
Il capitano dell'ultimo torino scudettato: «Neanche in piemonte c'è uno stadio intitolato»
Lunedì 19 Gennaio 2015


San Cataldo. Ieri la leggenda di Valentino Mazzola è "scesa in campo". Allo stadio comunale, infatti, è stata scoperchiata, alla presenza di un altro campione granata del passato come Claudio Sala, dei «Picciotti del toro» e delle autorità locali, una targa commemorativa del capitano del "Grande torino" (1919-1949), cui l'impianto è intitolato, rappresentando in ciò l'unico caso in Sicilia. La cerimonia ha rappresentato il momento "clou" del «Valentino Mazzola Day», che ha vissuto diverse iniziative che hanno visto coinvolti tifosi, appassionati di calcio, giovani atleti e famiglie.
Il primo appuntamento si è svolto in mattinata nell'aula consiliare: qui sono intervenuti i componenti del gruppo «Picciotti del toro», che hanno donato la targa e promosso la manifestazione di concerto con l'amministrazione: oltre al coordinatore regionale Renzo Zambito, sono giunti in città tifosi con le sciarpe granata provenienti da diverse realtà siciliane, quali agrigento, aidone, marsala, messina, piazza armerina, siracusa, oltre a San Cataldo e caltanissetta. A rendere onore alla figura del mito Mazzola anche una rappresentanza bianconera: era presente il nisseno Lillo Rizza, coordinatore regionale dello "juventus club doc". Ad una platea composta, tra gli altri, dai ragazzi delle scuole calcio di Sancataldese e Averna, hanno parlato relatori di eccezione: introdotti dal sindaco Giampiero Modaffari e dall'assessore allo Sport, Aldo Riggi, hanno preso la parola il vicepresidente della Lega nazionale Dilettanti, Sandro Morgana ed il "Poeta del gol", quel Claudio Sala che fu capitano dell'ultimo torino campione d'italia (annata 1975/76); avrebbe dovuto partecipare anche il favarese Salvatore Vullo, giocatore del toro tra il '78 e l'80, ma quest'ultimo ha ricevuto in questi giorni l'incarico di allenatore del campobasso.
A moderare i lavori, il giornalista de "La Sicilia" Lino Lacagnina. «Siamo qui perché ci unisce l'amore per lo sport ed i valori che esso rappresenta - ha affermato l'assessore Riggi -. Noi tutti ci ricordiamo dei famosi "quindici minuti" del Grande torino, in cui ci si giocava il tutto per tutto: questo è l'esempio che dobbiamo cogliere da quei campioni e dal grande Valentino Mazzola».
Poi, Renzo Zambito, coordinatore dei «Picciotti del toro»: «I nostri ringraziamenti vanno al sindaco ed al vicesindaco per averci accolto, così come ai "Picciotti del toro" provenienti da tutta la Sicilia. Siamo onorati della presenza di Claudio Sala: possiamo dire che Valentino Mazzola fu il capitano della più grande squadra d'italia; lui, il capitano della seconda squadra più forte del torino».
Così, invece, il dott. Morgana: «Quando vi sono amministratori che mostrano grande apertura verso lo sport, è possibile crescere insieme. L'occasione mi dà modo di spiegare l'origine del mio nome: mi chiamo Sandro perché mio padre era un grande tifoso di Sandro Mazzola (figlio di Valentino, n. d. r.). Ricordo bene le parole di 8 anni addietro, quando mi insediai alla presidenza del comitato regionale della Lnd: è necessario rispettare i valori di legalità, trasparenza ed etica, per far passare un messaggio positivo. Un altro aspetto riguarda l'impiantistica, che in Sicilia è veramente deprimente: per mancanza di risorse e di sponsorizzazioni, fare calcio in questa regione è difficile. Eppure, qui a San Cataldo, siamo riusciti a ristrutturare il mitico "Valentino Mazzola", rimodulandolo con la sistemazione dell'erba sintetica».
A seguire, le parole di Claudio Sala che, rispondendo alle domande del giornalista La Cagnina, ha aperto lo "scrigno dei ricordi" da giocatore del torino, non senza lasciarsi andare a commenti rilevanti: «Qui a San Cataldo c'è uno stadio intitolato a Valentino Mazzola, il piemonte e la città di torino non hanno fatto niente per il Grande torino, anche il museo è stato istituito in una realtà vicina, ma non in città. Il più grande rammarico? Non aver vinto lo scudetto del 1977, dopo aver fatto cinque punti in più rispetto all'anno precedente in cui vincemmo: non credo sia mai successo a nessuna altra squadra. Chi è del toro deve soffrire. Ai giovani dico che io, da calciatore, se c'era da mettere la gamba nei contrasti non ci pensavo due volte: non bisogna arrendersi».
In collegamento telefonico, è intervenuto anche "Sandrino" Mazzola, il figlio di Valentino che fu poi bandiera dell'inter: «A San Cataldo l'unico stadio in Sicilia dedicato a mio padre? Il torino e Valentino Mazzola sono conosciuti in tutto il mondo e vi sono realtà che hanno voluto ricordarli. Tra questi, un posto fantastico come San Cataldo».
Prima di recarsi allo stadio per la scopertura della targa, l'intervento del sindaco Modaffari: «E' una bella giornata di sport e di valori. Una riflessione spontanea è sorta in me: perché il nostro stadio, fin dalla sua nascita, porta il nome di Valentino Mazzola? Ho ricordato come la prima squadra sorta a San Cataldo porti il nome di Virgilio Maroso (altro campione del "Grande torino", n. d. r.) e che venne fondata dall'ing. Salvatore Sardo (ieri era presente anche il figlio Marco, n. d. r.). C'è effettivamente un "filo granata" che ci lega, basti pensare che il nostro giocatore più rappresentativo, Lirio Torregrossa, ha giocato nel torino; quest'estate abbiamo anche avuto qui Ciccio Graziani (bomber del torino scudettato nel '76, n. d. r.) e, prossimamente, ospiteremo anche l'ex allenatore del torino, Emiliano Mondonico. Io sono un tifoso interista, ma mi sono avvicinato al torino ascoltando alla radio le imprese di Sala, Pulici e Graziani».
Infine, la cerimonia allo stadio comunale, sotto la pioggia, nel ricordo di Valentino Mazzola e del Grande torino.
Claudio Costanzo
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Gli
Ultras della Sancataldese chiedono però l'intitolazione al tifoso morto Elio Valenza
Lunedì 19 Gennaio 2015


San Cataldo. Alla cerimonia di ieri, conclusasi con l'inaugurazione di una targa a ricordo di Valentino Mazzola, hanno partecipato, silenziosamente, anche gli
Ultras del "
Commando Neuropatico", ossia i tifosi più appassionati della Sancataldese. Questi, da tempo, chiedono la nuova intitolazione del campo sportivo a Elio Valenza, giovane sancataldese scomparso qualche anno addietro. «Questo stadio è l'Elio Valenza!», il coro che gli
Ultras intonano ad ogni partita in casa dei verdeamaranto. I sostenitori hanno anche sistemato uno striscione con l'immagine di Valenza sul parapetto della tribunetta dell'aula consiliare. Nel corso dell'appuntamento svoltosi al Comune, è anche intervenuto Salvatore Pirrello, dirigente della Sancataldese, nonché consigliere comunale, il quale riferendosi ad un'iniziativa nell'ambito della commemorazione di Mazzola (la trasmissione in tv alle ore 15 della partita di campionato cesena-torino), ha affermato: «Piuttosto che guardare cesena-torino, venite a vedere la Sancataldese (ieri impegnata alla stessa ora nel derby con l'atletico campofranco, n. d. r.)».
In questi giorni, anche e soprattutto sui social network, diversi
Ultras della Sancataldese sono intervenuti sulla denominazione dello stadio. Ciò anche scrivendo sulla pagina Facebook del sindaco Modaffari: «Qualora qualcuno lo avesse dimenticato, qualche anno fa sono state raccolte oltre 1.000 firme per intitolare lo stadio a Elio Valenza e vi è stato un Consiglio comunale nel quale i presenti hanno votato all'unanimità affinché lo stadio fosse intitolato ad un sancataldese, un nostro fratello che non c'è più e che di quello stadio aveva fatto la sua seconda casa, riempendola di allegria e simpatia».
Ieri, a tal proposito, il primo cittadino ha rimarcato: «La posa di una targa commemorativa di Valentino Mazzola non equivale ad una nuova intitolazione dello stadio, che si è sempre chiamato così. C'è stata qualche polemica, ma posso dire che daremo il giusto peso alla situazione, così come stabilito nelle sedi istituzionali».
C. C.
Fonte: www.lasicilia.it